Skyline di Londra: come è cambiato e come cambierà Ceramiche Caesar, Piastrelle, lastre e soluzioni tecniche in gres porcellanato

17 gennaio 2020

“I’ve been walking about London for the last thirty years, and I find something fresh in it every day”.

 

“Ho camminato per Londra negli ultimi trent’anni e ogni giorno ho trovato qualcosa di nuovo”. (Walter Besant)

 

È così che nel 1896 Walter Besant descriveva Londra. Una città contraddistinta da mille anime, contrasti e storie capaci di darle una fisionomia differente a seconda della prospettiva da cui la si guarda. Un aforisma tutt’ora attuale per una città dove le contraddizioni stilistiche e le evoluzioni architettoniche diventano fonte di innamoramento per lo sguardo di ogni visitatore pronto a farsi sorprendere.

 

Caesar si è posta pioniera nei confronti della città trendsetter per antonomasia e ha cercato di coglierne trasformazioni e mutamenti urbani per tradurle in proposte ceramiche all’avanguardia. Dal 2007, infatti, l’azienda di Fiorano ha posto le sue radici nella capitale inglese prima attraverso il Design Center, un meeting point con sede a Covent Garden; nel 2015 ha poi inaugurato il primo showroom monomarca ceramico di Londra: Urban Lab, situato nel cuore del design district di Clerkenwell, è diventato ben presto un riferimento per la progettazione e la scelta dei materiali.

 

Ma quali sono i cambiamenti che hanno visto evolversi lo skyline di Londra negli ultimi 15 anni?

 

Il modo migliore per osservare questi cambiamenti e comprendere le nuove sfumature della città che non dorme mai è sicuramente la vista dall’alto. Guardare un paesaggio dall’alto significa essere in grado di disegnare nuovi orizzonti là dove altri riescono a tracciare solo confini.  

Ed è proprio da questa prospettiva privilegiata che lo skyline londinese appare profondamente cambiato con edifici che reclamano la loro modernità in una città dove la tradizione rappresenta il leitmotiv irrinunciabile.

 

A pochi minuti da Covent Garden, da Trafalgar Square e dal Parlamento, dall’altra parte del Tamigi, South Bank è il quartiere culturale e creativo di Londra. La sua ricostruzione è avvenuta dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale e oggi ospita centri nazionali d’arte e cultura di primo piano, una comunità dinamica e mirabili esempi di architettura quali lo Shard, la “scheggia” di Renzo Piano che tocca i cieli della città con i suoi quasi 310 m di altezza, e il celebre London Eye, la ruota panoramica più alta del mondo.

 

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Lo Shard al tramonto

 

E nella città “business” per eccellenza, sono proprio i grattacieli a rendere il profilo un simbolo identificativo di Londra. South Bank negli ultimi 15 anni ha dato la nascita a due eccellenze: il Leadenhall Building, conosciuto anche come The Cheesgrater (la grattugia), e il 20 Fenchurch Street (The Walkie Talkie).

 

Con i suoi 225 m e la caratteristica forma affusolata a cuneo da “grattugia”, il Leadenhall Building offre il miglior equilibrio tra cultura ed economia, preservando la vista della cupola di Saint Paul da ovest e al contempo offrendo spazi per uffici flessibili.

Un gradino più in basso, a “soli” 160 m di altezza, il 20 Fenchurch Street - soprannominato Walkie-Talkie per la sua particolare forma concava che richiama il trasmettitore - rappresenta ad oggi un segno distintivo nello skyline londinese. Emergendo per la sua conformazione, enfatizza il legame con l’architettura circostante e con il Tamigi grazie anche al piacevolissimo “Sky Garden”, un anfiteatro interno situato al 36esimo piano, il terzultimo della struttura.

 

Con la sua evoluzione architettonica e sociale, South Bank rappresenta appieno uno degli elementi centrali della trasformazione in atto a Londra che spinge verso l’integrazione dei quartieri a sud del Tamigi, tradizionalmente poveri, con il tessuto economico e culturale della capitale.

 

E proprio a sud-est si trova la Greenwich Peninsula che, nel corso dell’ultimo decennio, ha subito una delle più importanti rivoluzioni urbane. Nel 2004, infatti, è stata concessa l'autorizzazione per una riqualificazione su larga scala del sito che ne ha ridefinito la silhouette con la costruzione di oltre 10.000 nuove abitazioni, 330.000 mq di spazi per uffici e la conversione del Millennium Dome in un’arena al coperto, ribattezzata The O2, utilizzata come sede delle Olimpiadi di Londra 2012.

 

Ma come sarà lo skyline di Londra nei prossimi anni?

 

Descrivere Londra come realtà in continua evoluzione è un cliché storico e rappresenta la premessa necessaria per connotare l’anima della city e quello che verrà. Dalle fabbriche Art Deco degli anni Venti al boom dei grattacieli del XXI secolo, l’architettura londinese riassume la tensione di una città fatta di grande storia e altrettanta spinta ambiziosa verso il futuro, con progetti utopici ma possibili che consentono miracolosamente di orientarsi nel groviglio urbanistico di Londra, riconoscendo il fascino impetuoso della capitale del design.

Nei prossimi 5 anni alcune novità rivoluzioneranno lo skyline della capitale.

 

Prendete come riferimento il Big Ben e immaginatevi un edificio alto il doppio: è questa la natura dello Spire London, un edificio di 235 m che avrebbe dovuto essere completato entro il 2020, ma che il cui cantiere è attualmente fermo. Progettato come una nave pronta a salpare sul Tamigi, al suo interno avrà una palestra, una spa, un cinema, un hotel di lusso e ristoranti, diventando così la torre residenziale più alta dell’Europa Occidentale.

Mira invece a diventare il secondo grattacielo non solo di Londra il palazzo già soprannominato The Trellis – che sorgerà al numero 1 di Undershaft -, dove la galleria con soffitti più alti di tutto il Regno Unito permetterà alla struttura di competere con l’ormai conosciutissimo Shard.

 

Un primato, quello del secondo posto dopo lo Shard, che ha rischiato di vedersi contendere da The Tulip, nome non ufficiale ma comunemente diffuso in tutta la capitale per un edificio dalla forma che richiama il bocciolo di tulipano, recentemente rigettato dall’amministrazione locale. Con i suoi 305 m di altezza, The Tulip mirava a rivoluzionare lo skyline di Londra per la sua innovativa forma architettonica, e a differenziarsi anche per altre due importanti ragioni: a discapito della tipica destinazione d’uso economica, sarebbe stato un polo esclusivamente culturale con alla base un vasto parco pubblico.

 

Lo skyline di Londra si pone come esempio per i progettisti che vogliono cogliere sfide audaci, integrando le proprie opere: calarsi armoniosamente in un contesto ricco di edifici dal design originale, donandogli un apporto peculiare.

 

Caesar accoglie questo spirito competitivo architettonico e affianca gli esperti del settore con la competenza e la specializzazione offerta da Urban Lab e dal suo team locale di professionisti. Con Urban Lab è possibile mettere in sinergia la migliore rete di progettisti, imprese, retail e operatori e sviluppare soluzioni personalizzate per ogni esigenza edile, dal residenziale al contract.

 

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La nostra showroom durante l'ultima Clerkenwell Design Week

Ampio ventaglio di prodotti, abbinamenti designed & made in Italy, costante attenzione agli ultimi trend stilistici: sono queste le cifre distintive che hanno contribuito al consolidamento della presenza Caesar all’interno del distretto inglese. A conferma dell’apprezzamento verso le idee e le soluzioni ceramiche dell’azienda di Fiorano Modenese, vi è la costante presenza di visite allo showroom che raggiungono l’apice durante la Clerkenwell Design Week, la kermesse d’eccellenza per il design, di cui Caesar è protagonista dal 2016.

London Urban Lab

Situato in Great Sutton Street nel cuore del quartiere londinese Clerkenwell, vero e proprio hub di studi di architettura e centro pulsante delle ricerche creative di tutto il mondo, il Caesar Urban Lab si pone quale punto di riferimento per progettisti ed esperti nella selezione di materiali interessati a sviluppare le potenzialità del grès porcellanato per i loro progetti.

Caesar Urban Lab London